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Grassfed Italiano su l'eco di Bergamo

Fonte L'Eco Di Bergamo

Benefici per l’animale, per l’ambiente, per l’allevatore, ma soprattutto per la salute dell’uomo. Ormai è risaputo e confermato dagli studi che i prodotti derivati da animali al pascolo, alimentati solo a erba, hanno proprietà salutistiche, nutrizionali e organolettiche decisamente superiori. Superiori ai simili che si cibano, invece, di cereali, in genere negli allevamenti intesivi ma, purtroppo, ora anche in montagna.

Ed è dalla Valle Brembana che parte una piccola «rivoluzione», o un ritorno a un metodo di allevamento più naturale, come è stato per secoli. Si deve, infatti, ad Hans Quarteroni, originario di Piazza Brembana, ora residente a Serina (dove è titolare del ristorante-trattoria «La taverna Rottigni») , la nascita della prima associazione in Italia che riunisce allevatori di «Grass-fed», ovvero di animali che si alimentano solo a erba e fieno. Si chiama Associazione italiana allevatori grass-fed (Aiag, www.grassfed-aiag.com) e, per ora, riunisce (con Quarteroni presidente) una decina di aziende, in Lombardia, Sicilia e Piemonte, con 500 bovini, 800 ovini e mille ettari di pascolo. Ma il gruppo è pronto ad ampliarsi: ci sono otto aziende in fase di approvazione, anche di capre.

Hans Quarteroni, erede di una tradizione familiare tra Ornica e Valtorta, fatta di allevamento bovino e di macellazione, ha iniziato nel 2007 ad allevare vacche di razza Highland, originaria della Scozia. Oggi ne ha una trentina, che pascolano a Piazzolo. Perché proprio loro?

«Perché più di tutte si adattano a un ambiente rustico e a climi difficili, fino a 15 gradi sotto zero – spiega Hans –. In questo modo possono pascolare allo stato brado per 365 giorni l’anno, non hanno bisogno di andare in stalla. E si alimentano sempre a erba, o a fieno, quando manca. Ma sempre all’aperto».

Gli standard richiesti dall’associazione sono rigidi, che sia un bovino tipico delle nostre Orobie, una capra piuttosto che una razza non tipica: pascolo estivo e invernale, alimentazione solo a erba e fieno, assenza di cereali, antibiotici e ormoni, e tutto quanto riguarda il benessere animale. Con interventi «moderni» consentiti solo in caso di gravi emergenze di salute. Un tipo di allevamento vicino a quello naturale che, come noto, porta a carni o latticini di assoluta qualità salutistica: maggiore quantità (fino a cinque volte) di grassi buoni come Omega 3 o Cla, capacità di abbassare il colesterolo, meno calorie e più vitamine.

«Ma il metodo grass-fed – prosegue Quarteroni – oltre a dare benefici ambientali e nutrizionali permette agli agricoltori una notevole riduzione dei costi per l’allevamento, considerato che per l’alimentazione serve solo erba e pascolo».

Nell’associazione anche un altro bergamasco: Silvestro Maroni di Ranzanico, che alleva la Pecora gigante bergamasca. «Vendiamo a singoli privati, negozi e ristoranti - spiega Quarteroni – limitandoci però all’ambito locale, perché ovviamente i numeri non lo consentono». In corso c’è la certificazione degli allevamenti, ma già l’associazione ha stretto rapporti con le altre quattro che nel mondo (Stati Uniti, Regno Unito, Sudafrica e Svizzera), diffondono la cultura e la produzione di grass-fed, tanto che al «Salone del gusto» di Torino hanno stretto il primo patto a livello mondiale. In nome della salute e dell’ambiente.

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